La Storia

La storia della scuola

L’Istituto Comprensivo “Santa Caterina – Resuttano”, è stato istituito con gli ultimi accorpamenti di istituti operanti in centri territorialmente limitrofi e serve i due paesi, in provincia di Caltanissetta, che ritroviamo nella denominazione. Santa Caterina e Resuttano sono distanti tra loro appena 20Km (SS 121-SP112-SP72-SP10, attualmente in condizioni poco praticabili) o 25km utilizzando l’autostrada PA-CT. Pochi anni fa, il piccolo centro di Resuttano, allocato nelle propaggini estreme del territorio madonita è stato dichiarato “comune montano”. Attualmente (04.10.2019), considerando i tre gradi di istruzione attivati, risultano iscritti un totale di n.567 alunni (S.Caterina V. n.440 e Resuttano n.127).Non si rilevano problematiche relative all’integrazione per la trascurabile presenza di stranieri. I pochi presenti (soprattutto di provenienza dall’Europa dell’Est) hanno sempre costituito un elemento arricchente per la promozione di una fattiva interculturalità. Nei due centri serviti da questo Istituto Comprensivo si rileva un irreversibile decremento della popolazione (scarsa natalità rispetto ai numerosi decessi e una corposa e rinvigorita emigrazione) che si concretizza anche nella contrazione inevitabile della sua utenza scolastica, con un progressivo restringimento delle sezioni in tutti i gradi di istruzione. Nel cuore della Sicilia, nel centro di un territorio che economicamente stenta a ritrovarsi nella sua naturale vocazione agricola, che un tempo ne costituiva l’asse produttivo portante, e si connota per il persistere di una modesta attività culturale e formativa, l’Istituto assume una rilevanza sovrastrutturale anche rispetto ai più semplici componenti della mission educativa. Esso costituisce il vero polo attivo nella formazione dei discenti (culturale ed etica), con evidenti ed ovvie ricadute dirette in tutte le forme di vita associata delle comunità interessate. E proprio nel proporre le iniziative formative agli studenti, che spesso coinvolgono le intere famiglie, è importante evidenziare come l’Istituto, da sempre, ha interagito con gli EE.LL., le associazioni culturali e sportive del territorio, e soprattutto le parrocchie.Sono pochissime le attività industriali ed artigianali, così come poche sono le aziende agricole di una certa importanza che costituiscono le realtà con cui la scuola può cercare di realizzare le collaborazioni finalizzate all’orientamento degli alunni verso uno spirito imprenditoriale nei settori della tradizione (agricoltura, allevamento e artigianato [per esempio, è noto che S.Caterina è un centro abbastanza rinomato per l’attività artigianale nell’ambito del ricamo]). Le istituzioni locali sono quasi sempre attente e solerti nel dare adeguate risposte, pur nella persistente condizione della carenza di fondi, alle richieste e necessità della scuola. In questo ambito purtroppo si deve anche riportare la esiguità, rispetto al necessario, degli interventi destinati alla manutenzione e al mantenimento dell’edilizia scolastica. Recentemente sono state attivate, nei due centri, le procedure per il reperimento di finanziamenti da destinare all’edilizia scolastica (manutenzione, ristrutturazione e fornitura di arredi). In questo senso si sottolinea il particolare coinvolgimento di tutti gli operatori degli enti locali che rispondono sempre positivamente e con partecipazione a tutti i momenti decisionali ed organizzativi, almeno per le loro competenze (tempo-scuola, assistenza agli alunni con disabilità, ecc.).È una delle più importanti aspirazioni dell’Istituto quella di promuovere le competenze professionali presenti nel territorio per la organizzazione di eventi formativi per la scuola e lo stesso territorio che, ricordiamo, è segnato da un elevato tasso di disoccupazione e da situazioni limite, relativamente alla povertà economica e culturale. I numerosi e costanti interventi delle Caritas parrocchiali, offerti alle famiglie indigenti, testimoniano la esiguità delle risorse economiche disponibili dalle stesse, che spesso limitano la partecipazione dei figli-alunni a numerose attività extrascolastiche. Negli ultimi tempi, si rileva un timido risveglio della vita culturale e di aggregazione, che si connota per uno scarso carattere comunicativo tra le parti interessate. Da sottolineare, tra le carenze strutturali, la inadeguatezza del sistema viario che risulta alquanto dissestato, soprattutto in riferimento alla viabilità di collegamento tra i due centri, e la scarsa rilevanza del servizio trasporto tramite mezzi pubblici.Nello specifico:-              Santa Caterina Villarmosa è un piccolo paese di 5300 abitanti situato al centro della Sicilia in posizione collinare (610 metri, circa, s.l.m.) distante 19 km da Caltanissetta. La popolazione attiva è impegnata in attività lavorative di diverso tipo, soprattutto nel settore primario e terziario, modeste le attività legate al commercio e all’artigianato.Apprezzata e rinomata è l’antica arte del ricamo che oggi si tenta di valorizzare attraverso la ricerca di contatti con il mondo della moda. Un’altra attività, che sostiene l’economia del paese, impegnando con contratti trimestrali stagionali un numero consistente di personale, i cosiddetti “forestali”, è legato al precariato finanziato delle attività dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura.Nel suo territorio sono presenti delle piccole realtà lavorative: soprattutto aziende per la lavorazione del ferro e dell’alluminio e una fabbrica che produce pavimenti e rivestimenti in ceramica artistica. Ultimamente si registra la nascita di un buon numero di B&B che perseguono l’inserimento nella rete turistica isolana, sfruttando la centralità della posizione del paese e la sua vicinanza allo svincolo autostradale di Ponte Cinque Archi. La presenza di queste attività, comunque, non risolve il grave problema della disoccupazione che induce intere famiglie e tantissimi giovani ad intraprendere l’esperienza dell’emigrazione. Infatti, molte abitazioni, soprattutto nel centro storico e nei quartieri sorti con le rimesse economiche degli emigrati negli Anni ’60 e ss., sono vuote o vengono occupate saltuariamente durante il periodo estivo. Ne consegue una costante diminuzione degli alunni; una rilevante riduzione di giovani e adulti, rispetto alla popolazione degli anziani. Da rilevare la presenza di alcuni romeni, oggi impiegati come badanti e in lavori saltuari, arrivati in paese alcuni anni fa, che si sono inseriti nella nostra realtà locale con i loro nuclei familiari. I bambini romeni, come pure i pochissimi bambini e ragazzi provenienti dal Nord Africa, regolarmente iscritti e frequentanti il nostro Istituto, si rivelano purtroppo numericamente insufficienti alla necessità di dare una certa stabilità alla popolazione scolastica. Ovviamente questi dati, che inquadrano un fenomeno irreversibile, hanno vanificato le conseguenze positive dell’innalzamento dell’età dell’obbligo scolastico. Da parte delle famiglie si denota una positiva attenzione nei confronti dei propri figli rivolta principalmente alla soddisfazione dei bisogni formativi. Non è assente, per casi numericamente poco rilevanti, il fenomeno dell’eccessiva e poco educativa pressione dei genitori sulla vita didattica dell’Istituto. Fenomeno arginato, fino a questo momento, dalla solida risposta dell’intera istituzione scolastica.Nel Comune, in assenza di strutture adeguate alle esigenze dei bambini e degli adolescenti, sono le associazioni culturali e sportive presenti nel territorio ad offrire supporti e stimoli validi per la crescita.Un’altra risorsa presente nel territorio è la preziosa biblioteca comunale.Importante componente aggregante e formativa, in quanto spesso funge da agenzia educativa, è la chiesa locale che, attenta ai bisogni della propria comunità, offre ai giovani, oltre alla catechesi, anche attività laboratoriali, ricreative e sportive. Molte di queste sono svolte nel grande Oratorio “P.Mimmo Amico”.Nel territorio operano tre bande musicali, molto attive nel curare la formazione musicale dei giovani talenti, che chiedono con forza l’attivazione di un indirizzo musicale per la secondaria di primo grado. Esiste un presidio sanitario in grado di garantire i servizi di guardia medica, un poliambulatorio, un consultorio familiare, un servizio di pronto intervento (118). L’ordine pubblico è garantito dai militari della locale Caserma dei Carabinieri.All’interno del comune vi sono due ville comunali, una delle quali è utilizzata come parco-giochi ed è dotata di tre campetti (pallacanestro, calcetto e bocce). Inoltre, in contrada Fiumara insistono un campo di calcio e uno di calcetto.Sicuramente l’Istituto può svolgere un compito sempre più importante, lavorando anche in sinergia con altri enti e associazioni culturali, nella promozione dell’importante patrimonio storico, naturalistico e artistico presente nel territorio caterinese.Il paese (un centro di cosiddetta “nuova fondazione” – inizio XVII sec., fondato dai Grimaldi di Castrogiovanni), ha dato i natali ad illustri personaggi del passato, che hanno lasciato una eredità importante in diversi di ambiti di attività: Antonino Guastaferro (Pittore, 1736-1771. In paese si conservano delle importanti opere.); Pasquale Panvini (Prelato e medico, 1785 – 1857. La locale biblioteca, allo stesso intitolata, è rinomata per la presenza di preziosi testi a Lui appartenuti.); Pasquale Benza (Protomedico inglese, 1788 – 1839.); Pietro Gramignani (Avvocato e deputato al parlamento Siciliano, 1815 - 1896). Un personaggio che merita un’attenzione particolare, anche se non è nato a S.Caterina, è senza dubbio Carlo Cottone e Cedronio (1756 – 1829), ultimo Signore della Terrae. Ministro, filantropo, estensore della Costituzione del 1812 e in quanto tale avversato dai Borboni, è passato alla Storia per essere stato il principale benefattore del paese. A Lui si deve l’istituzione, a Palermo e prima in Europa, di una Scuola Agraria. Oltre alle opere del Guastaferro e alla Biblioteca, il paese può vantare altre opere artistiche, monumenti architettonici e storici degni di una certa rilevanza. In Chiesa Madre si conserva l’archivio storico parrocchiale che registra lo stato delle anime a S.Caterina fin dal 1605. Nel territorio caterinese insistono diverse aree archeologiche, di cui ricordiamo quella importantissima di “Cozzo Scavo”, e una riserva naturalistica in c.da “Scaleri”. Ricchissimo il patrimonio immateriale della tradizione. Ricordiamo, solo: il ricamo, le tavole di S.Giuseppe, i “muffuletti” di S.Martino, le “vampe di S.Caterina” e i “buccellati” natalizi. Moltissime componenti di questo patrimonio si sono perse in questi ultimi decenni e probabilmente siamo ancora in tempo per un loro recupero.